Queste scelte di investimento, associate a una esclusiva irrigazione goccia a goccia, permetteranno di ottimizzare la risorsa idrica, bene sempre più scarso, e al contempo favorire una crescita mirata delle piante. Ulteriore innovazione è quella dell’attività di decortica in senso stretto: rimane l’operazione delicata e ad alta responsabilità finora conosciuta, tuttavia può oggi fruire di una meccanizzazione degli strumenti. L’orizzonte odierno punta a una ulteriore evoluzione: Amorim sta lavorando sulla selezione genetica per avere la migliore qualità di sughero per le nuove piante, con l’obiettivo di aumentare anche quantitativamente, passando da una medi. Grazie all’anticipo della produzione, con una densità di coltivazione superiore a quella del passato, e al decisivo contributo che le nuove piantagioni danno rispetto alla CO2 (ne possono catturare 8 milioni di tonnellate) le querce hanno un enorme valore ambientale aiutando il nostro Paese e l’Europa a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e vivere in un mondo con una foresta capace di catturare per oltre 200 anni CO2 in maniera sistematica. Sono investimenti con un payback molto lungo, tra 22 e 24 anni, ma è in questa maniera che si risponde pienamente al noto proverbio portoghese “io pianto l’eucalipto per me, il pino per i miei figli e il sughero per i miei nipoti”, dimostrando uno sguardo lungimirante, visionario e di piena responsabilità, anche in contesto aziendale.